Ricostruire la salute attraverso il ripristino del funzionamento fisiologico del corpo: è questo l’obiettivo dell’innovativo approccio dietetico. Arrivato in Italia dagli Stati Uniti, invita a guardare alla persona in modo olistico, profondo e personalizzato, focalizzandosi sul benessere complessivo. La filosofia, la matrice funzionale per comprendere le tipologie di disfunzioni, i fattori scatenanti e gli stili di vita, gli strumenti e la messa a punto del piano alimentare
Pollyanna Zamburlin
• Biologa Nutrizionista, Genova
Spesso il paziente presenta sintomi multipli, indizi che il corpo ci invia sul modo in cui non sta funzionando. Invece di sopprimerli, è importante interpretarli per capire quali sistemi del corpo abbiano bisogno di supporto per tornare funzionanti e in salute. Osservando l’intero quadro - dieta, sintomi, storia della malattia, farmaci, stile di vita, esposizione a fattori tossici, stress, tipo di lavoro - si cerca di costruire un piano generale della nutrizione per riguadagnare la salute e prevenire le malattie.
La medicina funzionale e integrata
È a questa che bisogna guardare per comprendere la nutrizione funzionale. Si tratta di un modello che alcuni medici usano per affrontare la causa principale della malattia. Il concetto di medicina funzionale è stato creato dal biochimico Jeffrey Bland nel 1990 come disciplina che sposa i progressi nelle scienze mediche di base alle competenze in medicina clinica per affrontare i problemi crescenti associati all’ampia diffusione nella popolazione delle malattie croniche. Nutrizione, stile di vita, esercizio, ambiente, terapia strutturale, cognitiva, emotiva e farmaceutica per soddisfare le esigenze individuali del paziente sono i suoi strumenti.
I cardini
Sono principalmente cinque. La medicina funzionale si basa sul paziente più che sulla malattia, per promuovere la salute intesa come ripristino della forza vitale e non solo come assenza di malattia. Il professionista valuta gli squilibri clinici all’interno dei sistemi biologici e identifica i punti di connessione alla base della causa della malattia o della disfunzione. L’obiettivo è trattare la causa più dei sintomi ponendo l’accento, in particolare, sullo stile di vita per prevenire l’insorgenza delle malattie croniche. Da qui l’importanza del rapporto di fiducia e collaborazione col paziente, protagonista dei cambiamenti da porre in atto.
Un esempio pratico
Per comprendere meglio la differenza tra l’approccio della medicina convenzionale e quella funzionale può essere utile pensare a un paziente con un eczema, una condizione infiammatoria caratterizzata da prurito e pelle squamosa. Normalmente sono prescritti farmaci e unguenti per alleviare i sintomi e ridurre l’infiammazione. Un approccio funzionale cercherà di chiarirne le cause indagando le possibili sensibilità alimentari, la flora intestinale squilibrata o lo stress. Il trattamento includerà quindi ulteriori indagini su possibili cause alla radice, oltre a interventi sulla dieta e lo stile di vita. L’approccio funzionale parte dal basso verso l’alto, mentre il convenzionale è spesso assimilabile a quello di un cerotto. In acuto funziona magnificamente ma per le situazioni croniche legate allo stile di vita e all’alimentazione la medicina integrata opera indagando le vere cause e con interventi mirati. Da qui la nascita della nutrizione funzionale, definita “un approccio che sottolinea l’importanza degli alimenti di alta qualità e della diversità dei fitonutrienti per affrontare gli squilibri clinici e portare le persone alla massima espressione di salute” dall’Istituto per la Medicina Funzionale.
Gli strumenti
La nutrizione funzionale ne impiega diversi per organizzare e analizzare le informazioni e fornire un’assistenza personalizzata. In particolare si usa la Matrice Funzionale, un modello che considera tutte le potenziali cause di disfunzione per intervenire sull’alimentazione in modo mirato. Essa si basa su 7 potenziali squilibri principali:
Assimilazione > comprende digestione, assorbimento, respirazione e microbioma intestinale.
Difesa e riparazione > si riferiscono a immunità, infiammazione e infezione.
Energia > la sua regolazione e la funzione mitocondriale.
Biotrasformazione ed eliminazione > ovvero tossicità e disintossicazione.
Trasporto > descrive i sistemi cardiovascolari e linfatici.
Comunicazione > composta da neurotrasmettitori endocrini e messaggeri immunitari.
Integrità strutturale > dalle membrane cellulari alla struttura muscolo-scheletrica.
Da qui l’organizzazione per patogenesi secondo diversi tipi di fattori. Antecedenti, ovvero fattori (genetici o ambientali) che predispongono alla malattia. Trigger, che provocano i segni e i sintomi della malattia, come ad esempio infezioni, traumi, tossine ambientali o alimenti a cui il paziente è allergico o sensibile. Infine fattori Mediatori, che contribuiscono a cambiamenti patologici e risposte disfunzionali. Possono includere fattori biochimici come citochine e ormoni, oppure psicosociali, come i pensieri e le convinzioni del paziente.
Infine, si organizzano i fattori di stile di vita modificabili del paziente in cinque categorie: sonno e rilassamento, esercizio e movimento, alimentazione, stress e relazioni.
Il piano alimentare
Dopo questa anamnesi molto accurata, il piano alimentare prevederà tutte le modifiche e le indicazioni per assumere gli elementi più necessari al ripristino dell’equilibrio. In questa fase è importante trasmettere l’importanza di alcuni alimenti che andrebbero consumati con maggiore frequenza. Sono alimenti funzionali, dotati di proprietà salutari o arricchiti di particolari componenti la cui funzione salutistica o di riduzione del rischio di patologie sia stata dimostrata. Ma l’alimentazione funzionale prevede anche che le proprietà di quel particolare alimento siano rispettate con manipolazioni e cotture adeguate che esaltino il gusto, ma mantengano il più possibile inalterate le proprietà funzionali dell’alimento stesso.
Online
Il Network di Nutrizione Integrata e il gruppo CucineInSincrono® sono progetti tutti italiani curati da Pollyanna Zamburlin Nicoletta Bocchino e Raffaella Melani, di aiuto e supporto per chi vuole avvicinarsi alla nutrizione funzionale anche attraverso l’ideazione e la condivisione di ricette.
Stile di vita
Il piano alimentare considera 5 fattori modificabili dal paziente che possono influire sul ripristino del funzionamento fisiologico del corpo: sonno e rilassamento, esercizio e movimento, alimentazione, stress e relazioni.
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Fonte: rivista Pharma Magazine Settembre 2019