La salute parte dalle buone abitudini, che al pari delle dimenticanze emergono al primo controllo dal dentista. Un appuntamento importante, che, anche in questo particolare momento, va rinnovato con regolarità, per intercettare tempestivamente eventuali malattie del cavo orale. L’evoluzione del concetto di prevenzione, le condizioni più frequenti, e l’attenzione alle patologie croniche
Intervista a Giuseppe Fravega
• Medico Chirurgo
• Dottore in Odontoiatria e protesi dentaria
Genova, Bogliasco e Camogli
di Mauro Moretti
Quali condizioni il dentista rileva con più frequenza durante i controlli?
Il dentista ha il compito precipuo di prevenire e curare le patologie del cavo orale e delle aree a esso collegate: denti, lingua, gengive, mucose Esiste una stretta correlazione fra le malattie del cavo orale e delle altre parti del corpo. La mia attività di medico di medicina generale nonché di medico di assistenziale mi ha consentito di effettuare diagnosi precoci di leucemie, reflusso gastrico-esofageo, diabete e malattie autoimmuni, oltre alle frequenti patologie infettive, neoplastiche o legate a disturbi dell’alimentazione più o meno gravi. In questi casi il mio ruolo è quello di indirizzare il paziente allo specialista di riferimento.
Come si è evoluto il concetto di igiene orale?
Ho avuto un ottimo maestro, mio padre, il Professor Emanuele Fravega, che già negli Sessanta credeva nella prevenzione e nella terapia conservativa del dente, andando in controtendenza rispetto ai tempi; infatti la tendenza generalizzata era quella di estrarre i denti per creare scheletrati e protesi dentali. Seguendo l’esempio di mio padre, che ha precorso i tempi, ho sempre ritenuto che fosse fondamentale salvare l’elemento dentale, partendo dal trattamento canalare dei denti (devitalizzazione), alla ricostruzione dello stesso mediante perni in fibra di vetro e materiale composito.
Il dente inoltre deve essere mantenuto nella sua stabilità parodontale con l’effettuazione di apposite sedute di igiene orale profonda, trattamento delle tasche parondontali con laser e antibiotico e, per favorire la guarigione della tasca, con interventi di rigenerazione ossea. È fondamentale che il paziente abbia consapevolezza della propria malattia parodontale come una malattia cronica tipo il diabete o l’ipertensione... Il paziente deve seguire le indicazioni dell’odontoiatra con scrupolosità a partire da un’accurata igiene orale domiciliare, controlli periodici annuali, semestrali e nei casi più gravi anche mensili, sarà il curante a stabilire la loro frequenza.
La prevenzione inizia fin dal ventre materno con l’assunzione di fluoro per bocca, affinché diffondendosi attraverso la barriera placentale, giunga al feto dove i germi dei denti da latte potranno creare uno smalto e una dentina più solidi e resistenti, poi l’assunzione deve continuare nel bambino fino ai quattro anni di età circa.
L’igiene orale è importante fin da bambini e siamo noi adulti a dover dare l’esempio, per questo bisogna effettuare regolari visite di controllo a partire dai tre anni di età, andare dal dentista deve diventare una buona prassi che va consolidata nel tempo.
Ai tempi del covid, quali sono gli strumenti di prevenzione e protezione che devono essere adottati?
Premetto che una corretta igiene delle superfici e dello strumentario dello studio dentistico è da sempre fondamentale per evitare contagi da malattie meno diffuse,ma egualmente pericolose quali l’epatite virale e l’HIV.
La pandemia, causata dalla diffusione del virus sars covid 19, ha spinto gli operatori sanitari a utilizzare stretti protocolli di protezione individuale sia verso se stessi sia per i pazienti, in primis il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale: mascherine ffp2 visiere ed occhiali protettivi per gli operatori nonché camici, cuffie e calzari per i pazienti, tappeti decontaminanti all’ingresso degli studi operativi .
Inoltre alla consueta e accurata sterilizzazione e disinfezione di tutti gli strumenti sono state aggiunte metodiche quali l’utilizzo di vapore, creato in soluzione alcolica per decontaminare le superfici delle poltrone e degli arredi, l’ abbattimento della nebulizzazione nel raffreddamento degli strumenti rotanti quali micromotori e turbine nella pratica odontoiatrica e non ultimo l’utilizzo di perossido di idrogeno nelle soluzioni acquose nei liquidi in entrata al riunito odontoiatrico.
L’optimus, in una situazione limite come l’attuale pandemia, sarebbe effettuare tamponi rapidi nei pazienti in entrata.
Quale impatto hanno avuto sull’organizzazione dello studio queste nuove prevenzioni?
La prima “ barriera “ che l’odontoiatra ha posto nei confronti del Covid e’ stato un iniziale triage telefonico che viene effettuato già’ al momento della presa in carico del paziente con l’appuntamento, triage che viene poi confermato da un’anamnesi Covid effettuata di persona prima di accedere alla poltrona.
La rilevazione della temperatura corporea del personale e dei pazienti e una abbondante aereazione dei locali sono un cardine della prevenzione.
L’organizzazione dell’agenda ha sicuramente subito uno stravolgimento, distanziare gli appuntamenti per consentire la santificazione dei locali tra un paziente e l’altro, nonché non fare sostare in sala di attesa alcun paziente, sono elementi imprescindibili.
Tutto questo ha ridotto la disponibilità nell’agenda dei professionisti garantendo però la salute e il benessere di pazienti e operatori.
Per queste ragioni gli interventi sono stati razionalizzati in modo da dedicare più tempo per effettuare più interventi sullo stesso paziente in un’unica seduta ed evitare allo stesso di recarsi in studio più volte.
Giornata Mondiale della Salute Orale
Il 20 Marzo 2021 la giornata Mondiale della Salute orale coinvolgerà oltre 70 paesi in tutto il mondo, con numerose iniziative dirette al pubblico e ai professionisti del settore per incentivare le persone, le comunità e le istituzioni ad agire per ridurre l’impatto delle patologie del cavo orale.
Fonte: rivista Pharma Magazine Marzo 2021
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