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  • Dott.ssa Patrizia Gatti

Il volto dell’estate


Il conto alla rovescia è terminato e la bella stagione sorprende molti di noi tra i primi caldi e la prospettiva delle vacanze, sempre più vicine. I trattamenti più delicati ed efficaci per preparare la pelle ai bagni di sole giocando d’anticipo per prevenire non “solo” le scottature ma anche le discromie e gli effetti del fotoaging. Così tra peeling, skinbooster e carbossiterapia la medicina estetica diventa la migliore amica della nostra bellezza.

Intervista a Patrizia Gatti

• Specialista in Otorinolaringoiatria e in Medicina Estetica

di Luisa Castellini

Per molti di noi l’estate inizia all’improvviso, con il primo week-end all’aria aperta e la solita domanda: sole… sì o no?

La domanda a cui rispondere è un’altra. Mi sto proteggendo nel modo giusto? L’esposizione al sole non è negativa - anche perché, non dimentichiamolo, stimola la sintesi di vitamina D e sostiene il tono dell’umore - ma è necessario proteggersi, usando cappello e occhiali e scegliendo una protezione con un SPF adatto al proprio fototipo. Con l’avanzare dell’estate, inoltre, è bene scegliere le ore più fresche della giornata, preferire un’alimentazione leggera e bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno.

Quali sono gli effetti del sole sulla pelle?

I raggi UV-A e UV-B intaccano le strutture della pelle provocando danni al Dna, e aumentando i processi ossidativi. Un’esposizione poco attenta conduce a scottature ed eritemi e quindi alle macchie: zone di iperpigmentazione, ovvero accumuli di melanina, che con l’avanzare dell’età diventano più evidenti. Tra gli effetti del fotoaging, ci sono anche la comparsa di rughe più profonde e una generale perdita di tono ed elasticità: la pelle appare più sottile, secca e meno compatta, con i vasi in evidenza. Senza dimenticare l’aumento del rischio dei tumori della pelle, e in particolare del melanoma.

Come possiamo prevenirli?

Esponendoci in modo consapevole e scegliendo una protezione adatta al fototipo, che deve essere impiegata al mare, in montagna ma anche in città. In generale, le persone con pelle, occhi e capelli chiari si scottano più facilmente e necessitano di una schermatura molto alta, la stessa indispensabile per i più piccoli, per i quali è sempre meglio scegliere prodotti ad hoc. Anche gli altri fototipi devono sempre comunque proteggersi.

Bisogna aspettare l’autunno per eliminare le macchie?

Le discromie più lievi si curano con peeling a base di alfa-idrossiacidi - il più comune è l’acido glicolico - che agiscono in superficie stimolando il turn-over dello strato corneo. I risultati sono subito apprezzabili: la pelle si presenta più uniforme e luminosa. Dopo l’estate si può intervenire con concentrazioni più elevate o con acidi che eliminano lo strato corneo e, allo stesso tempo, inibiscono l’attività degli enzimi che favoriscono la melanogenesi. L’acido cogico, ad esempio, unisce al potere schiarente un’attività di prevenzione e antiage. Molti peeling sono ormai compositi e uniscono all’affetto schiarente un’azione biorivitalizzante stimolando le fibre collagene: migliorano la salute e l’aspetto generale della pelle preparandola anche all’abbronzatura. Di solito sono consigliati d’inverno ma il tempo di guarigione dipende dalla concentrazione di attivi. Di norma ci si può esporre al sole già dopo una settimana con una buona protezione.

Idratazione: come ottimizzarla?

I danni del fotoaging si uniscono agli effetti dell’invecchiamento fisiologico. Dobbiamo immaginare le fibre collagene ed elastiche immerse in un gel costituito da acido ialuronico che come una spugna richiama acqua dando forma e consistenza alla pelle. Da qui l’importanza dell’idratazione: a tavola, ma anche attraverso la scelta di creme, detergenti e prodotti per la skincare quotidiana e quindi con i trattamenti iniettivi.

In che modo la medicina estetica può aiutarci a preparare la pelle del viso al sole?

Oltre ai peeling delicatissimi, possono essere indicati gli skinbooster all’acido ialuronico. Si tratta di piccole iniezioni che rispetto ai biorivitalizzanti agiscono in modo più mirato. Gli attivi iniettati restano in loco e sono lentamente riassorbiti stimolando i fibroblasti a produrre nuovo collagene. Il risultato è un’idratazione profonda della pelle, che risultata più resistente e quindi anche pronta alla grande prova del sole.

Quali sono gli altri effetti degli skinbooster?

La pelle risulta più luminosa, distesa, turgida, elastica, in una parola più giovane, a qualsiasi età. Di solito si esegue una seduta ogni 3-4 settimane per tre volte e il risultato dura per circa 6 mesi.

Tra i trattamenti più efficaci per viso e corpo ci sono anche la radiofrequenza e la carbossiterapia, come agiscono?

La prima stimola le fibre collagene e migliora il turgore della pelle e spesso è associata agli skinbooster. Diverso il discorso della carbossiterapia, che stimola la vascolarizzazione e quindi l’eliminazione delle tossine rendendo i tessuti più pronti a gestire gli stress ossidativi. A seconda degli obiettivi e delle zone da trattare, pensando sia al viso che al corpo, possono essere necessarie una decina di sedute. Unica controindicazione, la possibile formazione di ematomi per cui si consiglia di non esporsi al sole per qualche giorno. Per chi va in ferie ad agosto, c’è ancora quindi tempo!

Come si esplica la sua azione?

Si tratta di piccole iniezioni di anidride carbonica che provocano una reazione del Ph del tessuto: l’organismo cerca di riportarlo alle condizioni normali aumentando il rilascio di ossigeno e in questo processo elimina anche le tossine. L’entrata del gas provoca inoltre un effetto lipolitico e stimola la produzione di collagene. Uniche controindicazioni, l’insufficienza renale e respiratoria grave, per il necessario smaltimento dell’anidride carbonica.

Carbossiterapia: la “regina” della medicina estetica

C’è chi la sceglie per il corpo, perché è efficace per il trattamento della cellulite, delle adiposità localizzate e delle smagliature. Negli ultimi anni è stata impiegata sempre più spesso anche per il viso e in particolare per la lassità cutanea delle pieghe del collo, per le occhiaie e per migliorare tono e colorito agendo sulla vascolarizzazione con un effetto biorivitalizzante. Non ultima l’indicazione per la psoriasi.

Più trattamenti, un’unica parola d’ordine: dolcezza

Radiofrequenza, carbossiterapia, peeling, skinbooster: la medicina estetica offre diversi strumenti per affrontare i segni del tempo e del fotoaging. Come sempre è indispensabile che ogni trattamento sia sostenuto da uno stile di vita sano e attivo, amico di un’alimentazione variata e leggera e lontano da grassi, alcol e fumo.

 

Fonte: rivista Pharma Magazine Giugno 2019

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