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  • Claudia Amato

Il sole in tavola: dal giallo al rosso


Dalle “classiche” carote all’insospettabile radicchio, i cibi amici dell’abbronzatura

a cura di Claudia Amato

Frutta e verdura alleate dell’abbronzatura. Molti studi hanno dimostrato che, oltre alle creme, per proteggersi dal sole e abbronzarsi più in fretta, è importante seguire un’alimentazione ricca di vitamine e sali minerali. Tra i responsabili della colorazione scura della pelle esposta al sole troviamo il beta-carotene, un pigmento vegetale liposolubile che viene convertito in vitamina a livello intestinale, per poi andare ad accumularsi nel fegato, dove viene impiegato come fonte di riserva. Questo carotenoide svolge diverse funzioni importanti e le sue potenzialità sono maggiori se si consuma in associazione a zinco, vitamina C e vitamina E.

Dove troviamo tutti questi importanti principi nutritivi? Semplice, nelle carote, nel radicchio, nei meloni, nei peperoni, nei pomodori, nelle albicocche, nelle fragole e nelle ciliegie. Sono questi i “cibi abbronzanti”, in grado di stimolare la produzione di melanina e di proteggere il nostro organismo dalla calura estiva. Le carote, ottime anche da sgranocchiare crude, danno il loro massimo potenziale cotte e condite con un filo d’olio d’oliva; il radicchio – che contiene quasi la metà di vitamina A e beta-carotene delle carote – è perfetto sia nelle insalate che nelle paste fredde estive; le albicocche – ricche di licopene – sono utili contro il colesterolo e i radicali liberi; i pomodori – veri e propri anti-ossidanti naturali – proteggono la pelle dal danneggiamento da esposizione solare; i peperoni, diuretici e antiossidanti, hanno elevate proprietà anti-infiammatorie; il melone giallo – ricco di adenosina, un anticoagulante importante per la prevenzione delle patologie cardiovascolari – è ottimo da mangiare solo o nelle macedonie insieme ai frutti rossi. Non ultime, le fragole e le ciliegie che, forti del loro mix di fibre, sali minerali (potassio, fosforo, calcio, ferro, sodio e magnesio) e vitamine (A e C), favoriscono la produzione di collagene, una proteina utile per l’elasticità della pelle.

Fonte: rivista Pharma Magazine Giugno 2019

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