SPF, UVA, UVB quante sigle! Come scegliere quella corretta?
Al mare, in piscina o al parco, il sole illumina la nostra estate. Oltre a esporci in modo ragionevole, scegliendo gli orari migliori e proteggendoci con occhiali e cappello da sole, è indispensabile ricordarsi di portare con noi una buona crema solare. La scelta non è sempre immediata perché spesso deve incontrare esigenze diverse. Importante, allora, considerare attentamente il proprio tipo di pelle e l’attività prevista. E, ancora, leggere bene l’etichetta e considerare il fattore di protezione solare, il tipo di sostanze filtranti impiegate e la formulazione del prodotto. Tutti i consigli per non sbagliare.
SPF… ma cosa significa esattamente? «Il Sun Protection Factor esprime la protezione nei confronti dei raggi UV-B, i principali responsabili di eritema e bruciore da fotodanno acuto, ma che purtroppo non sono gli unici componenti dannosi della radiazione solare» spiega Davide Basso, specialista in Dermatologia a Genova (studiodermatologicocadore18.it). «A loro si affiancano UV-A, infrarosso e luce visibile, ugualmente dannosi sulla cute e dal potere carcinogenetico». Spesso il grado di protezione di un solare rispetto a queste lunghezze d’onda è meno facile da individuare sulle confezioni. Meglio optare, allora, su preparati di buona qualità, con «un SPF di 30/50 in un solare bilanciato, ricercando sulla confezione anche la dicitura di protezione dalle altre lunghezze d’onda».
Per quanto riguarda le sostanze filtranti, è meglio preferire i prodotti con quelle «di tipo fisico/minerale e meno di tipo chimico; queste ultime sono molecole che permettono di creare solari molto leggeri, vellutati, poco untuosi, ma che possono risultare tossici per alcuni ecosistemi delicati come le barriere coralline e potenzialmente, se assorbiti in grandi quantità, anche per noi stessi». Non ultima la formulazione, che deve adeguarsi allo stile di vita e al tipo di pelle. No, ad esempio, allo spray per chi svolge attività fisica outdoor con abbondante sudorazione, ma anche «ai prodotti contenenti alcoli per le persone con cute secca e delicata o dermatiti». Allo stesso modo, «un prodotto denso e pastoso sarà difficilmente gradito dal sesso maschile se la zona di applicazione è pilifera. Per i più giovani, in caso di acne, è necessario orientarsi su solari appositamente formulati, a ridotto contenuto lipido e prevalente fase acquosa, contenenti sostanze opacizzanti e seboassorbenti».
Fonte: rivista Pharma Magazine Luglio 2020
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