Non si tratta “solo” di sport ma di uno stile di vita attivo per costruire ogni giorno un futuro in salute: i consigli dei pediatri
Sono spesso paragonate a dei mattoni, necessari per costruire nuovi tessuti e riparare quelli danneggiati. E così è: le proteine sono essenziali per la salute e indispensabili per la crescita dei nostri bambini. A patto di non esagerare, per evitare complicanze renali, modifiche all’appetito e il rischio di obesità. Nascono da qui le indicazioni alimentari sul tipo e la quantità di proteine da portare in tavola durante la settimana ai bambini con meno di 3 anni. Per loro, infatti, non bisogna superare il 12% di apporto proteico giornaliero. Ecco, allora, come pianificare il menù settimanale, non senza qualche sorpresa sulla distribuzione delle nostre amiche proteine.
A fare la parte del leone sulle nostre tavole dovrebbero essere i legumi: 4 le porzioni raccomandate dagli esperti della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) per impostare la dieta dei piccoli con meno di 3 anni. Le proteine sono indispensabili per la crescita ma non bisogna eccedere il 12% di apporto proteico giornaliero - e dopo i 3 anni i LARN raccomandano di non superare il 12-18% - per tenere alla larga il rischio di complicanze renali e obesità. Il pesce dovrebbe essere consumato 4 volte la settimana. E l’uovo? Ne basta uno, così come unica dovrebbe essere la porzione di carne rossa. Mentre di carni bianche possiamo contarne due porzioni e altrettante di formaggi.
Le proteine non sono tutte uguali: quelle animali sono complete; quelle derivanti da fonti vegetali si definiscono incomplete, come spiega Leo Venturelli, responsabile comunicazione SIPPS. «Il classico consumo di pasta e fagioli è l’esempio principe di questo concetto: combinando le proteine dei legumi con i cereali la qualità proteica viene migliorata per via di una reciproca integrazione, permettendo di raggiungere il fabbisogno proteico ideale». La dieta può abbracciare anche le altre fonti minori di proteine, contenute in pasta, cereali, orzo, farro, avena, frutta secca, castagne, persino in alcuni frutti e ortaggi. Importante consumare una sola fonte proteica a pasto: «troppo spesso si eccede nel consumo di proteine senza rendersene conto, come nel caso del panino con formaggio e prosciutto» conclude Giuseppe Di Mauro, presidente SIPPS.
Fonte: rivista Pharma Magazine Gennaio 2020
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