top of page
  • Dott.ssa Stefania Puglisi

Resilienza


Non nasce con noi ma si può sviluppare attraverso scelte orientate verso la positività, per imparare a trasformare un evento, anche stressante o drammatico, in un’occasione di crescita e di apertura

Stefania Puglisi

• Psicologo-psicoterapeuta e Mediatore Familiare, Genova

La capacità di riorganizzarsi per riuscire ad affrontare eventi stressanti o traumatici ma anche di sapersi porre in modo positivo di fronte alle sfide e alle avversità è racchiusa in una parola: resilienza. Dopo un evento negativo, la resilienza permette di tornare alla normalità, a livello di stato e funzioni. La persona resiliente sa recuperare la propria forza interiore dal bagaglio personale di battaglie superate per ripartire nonostante le difficoltà. La letteratura scientifica dimostra che la resilienza è un fenomeno ordinario nell’essere umano. Basti pensare che, col tempo, le persone trovano il modo di adattarsi bene a situazioni oggettivamente drammatiche come incidenti, lutti, calamità naturali ed eventi traumatici.

Come sviluppare una migliore resilienza

La resilienza non è un tratto stabile e immodificabile della personalità, anzi, implica una serie di comportamenti, pensieri e atteggiamenti che possono essere appresi, migliorati e sviluppati. Le persone sentono di volersi attivare e coinvolgere in nuove attività, sviluppano un locus of control interno, cioè attribuiscono al loro impegno la riuscita nel compito e hanno la predisposizione ad accettare i cambiamenti non vivendoli come problematici. Tutte queste caratteristiche possono essere coltivate e incoraggiate. Si sviluppa resilienza quando si è ottimisti. Chi è ottimista tende a sminuire le difficoltà e a mantenere la lucidità per trovare le soluzioni ai problemi. Quando si ha una buona autostima, un’alta considerazione di sé, ovvero quando si ha una solida capacità di controllo dell’ambiente circostante, è possibile individuare obiettivi definiti e raggiungibili e accettare le sfide poste dai cambiamenti vivendoli come opportunità di crescita. Le emozioni sono per lo più positive e si accede al sostegno degli altri accettando cure e amore e di essere oggetto di stima e apprezzamento. Si riesce a resistere alle avversità quando si spiegano gli eventi in modo non strettamente lineare ovvero quando si va oltre l’evento facendo appello alle proprie risorse e caratteristiche per trovare la forza di superare tutti i limiti imposti dallo sconforto o dalla paura o dal dolore. Questo non significa che di fronte a una tragedia o a una delusione della vita non si debba provare dolore, ma che partendo dal riconoscimento e dall’accettazione di quanto accade si può cercare una risposta adatta ad aiutarci a rinascere come un fiore nel deserto.

La tecnica ABC

Per comprendere la resilienza è utile pensare allo sport. Alle fatiche della preparazione fisica e mentale e all’eventualità di fallire una gara che potrebbe condurre alla depressione se non fosse possibile intravedere il riscatto, la rimonta. La tecnica ABC è stata studiata da Albert Ellis e permette di cambiare il modo di valutare gli eventi. Bisogna disegnare tre colonne per dividerle in Evento, Convinzione ed Emozione. Nella prima colonna, si descrive cosa è successo, quale disagio si prova (esempio: l’allenatore è arrabbiato perché non miglioro). Nella colonna Convinzione si deve descrivere la credenza negativa alla base dei pensieri (esempio: non sono così bravo in campo). Nella colonna Emozione si scrive cosa si prova quando sono presenti le credenze negative (esempio: mi sento triste e non motivato). Per entrare nelle credenze negative bisogna cercare di rispondere a domande profonde. È proprio così? Quando mi sento, invece, sicuro di me? Da qui il passaggio verso la creazione di nuovi pensieri: capita di sbagliare. Per non farlo basta essere più concentrati. L’obiettivo è cancellare la vecchia credenza e sostituirla con una nuova, che potenzia le nostre capacità invece di soffocarle. A questo punto scrivere le proprie emozioni condurrà a ripensare le proprie esperienze, i momenti di successo e non, potenziando la certezza che sia possibile tornare a vincere. Si troverà efficacia rinfrescando le emozioni positive, di vittoria e gioia e quindi le passioni per far leva sulla propria motivazione. Con questa tecnica si focalizzano i problemi nelle tre dimensioni: descrizione dell’evento dannoso, pensiero-convinzione negativa su se stessi, emozioni negative che poi si trasformano in presa di coscienza delle proprie capacità e di forza resiliente.

 

RIPARTIRE

È sempre possibile: per riuscirci bisogna imparare a focalizzarsi sui punti di forza e gli aspetti positivi di ogni situazione senza arenarsi sulle difficoltà o celarsi dietro le proprie debolezze.

IMPARARE

La resilienza è una capacità che deve essere coltivata per crescere insieme alla nostra consapevolezza. Esercitarsi, misurandosi su obiettivi sempre più ambiziosi, è un buon modo per mettersi alla prova lontani dallo stress.

 

Fonte: rivista Pharma Magazine Giugno 2019

14 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page