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Luisa Castellini

La salute in fumo


Tra i fumatori il rischio di essere colpiti da un ictus è due volte maggiore: una nuova ragione per dire stop alle “bionde” soprattutto tra i giovanissimi

Inutile girarci intorno: il fumo è l’unico fattore di rischio per la salute che può essere completamente rimosso. È il nemico numero uno delle arterie, i vasi che portano il sangue ai tessuti. La nicotina viene assorbita dai polmoni, passa nel sangue, provoca la riduzione del lume delle arterie e riduce la circolazione del sangue, fa aumentare la pressione arteriosa e la tachicardia, causa una predisposizione alla formazione di placche ateromasiche e, infine, facilita la formazione di coaguli, che andando in circolo possono danneggiare cuore, cervello, reni e altri organi. Quando un trombo ostruisce improvvisamente un’arteria cerebrale si parla di ictus. «I fumatori hanno la probabilità doppia che si verifichi un ictus ischemico e ben quattro volte superiore che si verifichi un ictus emorragico» spiega Nicoletta Reale, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale). «Più della metà dei fumatori reduci da un ictus riprende il vizio una volta lasciato l’ospedale, ma in questo caso il rischio di morire triplica, arrivando addirittura a quintuplicare se il paziente riprende in mano la sigaretta una settimana dopo la dimissione». Negli ultimi anni, tra restrizioni crescenti, campagne informative, immagini sui pacchetti, aumento dei costi, la lotta al fumo si è fatta più serrata ma i numeri restano comunque importanti con il 20% della popolazione adulta dipendente dalla nicotina e una crescita preoccupante tra le fila dei giovanissimi. Le ragazze sono particolarmente a rischio perché spesso non sanno che l’uso della pillola anticoncezionale, associata all’abitudine al fumo, può provocare eventi acuti cardio-cerebrovascolari in età giovane. Secondo l’indagine Health Behaviour in School-aged Children, fuma il 14% dei quindicenni: subito riduce la performance fisica e aumenta frequenza cardiaca, ansia e disturbi del comportamento, predisponendo verso l’uso di alcolici e altre droghe. La dipendenza da nicotina aumenta a lungo termine il rischio di tutte le malattie fumo correlate e di un evento cardio-cerebrovascolare. Da qui l’importanza della prevenzione per accrescere la consapevolezza di come smettere di fumare o, ancora meglio, non iniziare, riduce la mortalità totale, il rischio di ictus, i problemi respiratori e circolatori senza dimenticare il miglioramento della prestazione fisica, dell’aspetto della pelle dei denti e della bocca.

 

Il fumo è ancora oggi la prima causa di morte evitabile. La metà dei fumatori muore prematuramente, in media 10 anni prima di un non fumatore. Solo in Italia a essere dipendenti dalla nicotina sono più di 12 milioni di persone.

Smettere ha vantaggi immediati e dopo 5 anni il rischio cerebro-cardiovascolare è simile a quello di chi non ha mai fumato. Alla lotta al fumo è dedicato il mese della prevenzione all’ictus cerebrale promosso in tutta Italia con incontri ed eventi da A.L.I.Ce.

 

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