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  • Dottor Edoardo Zattra

Aging 2.0 - L'invecchiamento cutaneo nell'era digitale


Computer, tablet e smartphone sono ormai diventati per la maggior parte di noi uno strumento indispensabile nel lavoro, nello studio, nel tempo libero e nelle relazioni sociali. Ma non sono innocui, e possono anche accelerare l’invecchiamento della pelle. Il dottor Edoardo Zattra ci spiega cos’è e come è possibile limitare il digital aging.

Cosa significa “digital aging”?

Con il termine digital aging si indica il complesso di eventi che portano a un invecchiamento della pelle causato dalle nuove abitudini dell’essere umano ad utilizzare in maniera massiva i dispositivi elettronici.

La postura del collo, inclinato verso lo schermo del dispositivo (tablet o smartphone) in uso, lo sforzo della vista, la tendenza a “strizzare” gli occhi per accomodare la visione sono tutti fattori aggravanti.

È causato solo dalla posizione scorretta che assumiamo quando usiamo device digitali?

Non solo: le emissioni elettromagnetiche degli schermi dei dispositivi digitali portano un aumento della temperatura delle componenti epidermiche e ipodermiche, con uno stress aggiuntivo per la pelle. Questo stress è particolarmente evidente in caso di “sovraesposizione” e nelle pelli già indebolite da fattori naturali, come la secchezza cutanea.

Quali sono gli effetti “estetici” del digital aging?

Gli effetti visibili sono un aumento delle rughe di espressione nella zona attorno agli occhi (le cosiddette “zampe di gallina”) e un aumento della rugosità della pelle sulla fronte. Il collo poi sviluppa più rapidamente rughe e collane di venere.

La posizione curva, cifotica, del corpo contribuisce a peggiorare gli accumuli lipidici addominali, la cellulite e la caduta del seno verso il basso.

È possibile prevenirlo o contrastarlo?

Sicuramente è opportuno intervallare i periodi passati fissando lo schermo con periodi in cui si rilassa la vista, guardando un punto lontano, meglio se con luce naturale.

Di norma si consigliano 5 minuti di pausa ogni 20 minuti di lavoro al pc.

Una alternativa è il “cupping”: si pongono le mani a coppa sugli occhi chiusi per 20 secondi. Questo esercizio in apparenza banale porta grande beneficio.

L’illuminazione della stanza poi è di fondamentale importanza, così come la posizione dello schermo e l’ergonomia generale della nostra postazione di lavoro. La finestra deve trovarsi di lato o alle spalle e mai di fronte a noi. Se non seguiamo questo consiglio saremo costretti a strizzare gli occhi di continuo.

Consiglio anche di posizionare una pedana sotto i piedi in modo da tenere le gambe sollevate da terra.

Oltre alle buone abitudini “fisiche”, può consigliarci altri metodi per combattere il digital aging?

Un uso di anti-ossidanti per bocca e topici possono rallentare tutti i vari tipi di aging cutaneo.

È importante anche integrare i liquidi, mangiando ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura di stagione, meglio se cruda perché più ricca di vitamine. Sono utili anche il pesce, i cereali integrali e la frutta oleosa come mandorle, noci e nocciole, perché apportano acidi grassi Omega-3, Omega-6 e Omega-9, che aiutano a mantenere l’elasticità della pelle.

Quando possibile inoltre evitiamo l’esposizione agli schermi: dopo una giornata in ufficio non passiamo la serata al computer, tablet o cellulare.

Non dimentichiamo però che anche gli agenti esterni come sole, vento e sbalzi termici causano un invecchiamento della pelle accentuato. Stare all’aria aperta fa bene, ma non dobbiamo dimenticare di proteggere la pelle dai raggi UV con prodotti adeguati al tipo di esposizione e al fototipo, in ogni periodo dell’anno.


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