
Di colesterolo non ce n’è uno solo: c’è il colesterolo “buono” trasportato dalle lipoproteine HDL, chiamate “spazzine del sangue”, e il colesterolo LDL, correlato ai fattori di rischio cardiovascolare. Ecco come bilanciare le due facce del colesterolo.
Che cos’è
Il colesterolo è una molecola che l’organismo produce in gran parte da sé e che solo parzialmente viene assunta attraverso l’alimentazione. Nonostante se ne parli spesso “male” in termini generici, il colesterolo svolge numerose funzioni importanti per l’organismo: è una componente fondamentale delle membrane cellulari, è precursore della Vitamina D e di vari ormoni ed è essenziale nello sviluppo embrionale. Non è quindi negativo in sé, ma diventa “pericoloso” se aumenta a dismisura e, soprattutto, se si sbilancia il rapporto tra il cosiddetto colesterolo buono e quello cattivo.
I valori ideali
I valori ideali di colesterolo non sono uguali per tutti: dipendono dallo stato di salute generale e variano in base agli altri indicatori di rischio cardio-vascolare (ipertensione, diabete, precedenti problemi cardiovascolari, tabagismo). Se un soggetto è sano i valori di riferimento sono 200 mg/dl per il colesterolo totale e 100-115mg/dl per il colesterolo LDL. Ma in caso di soggetti a rischio (che soffrono di obesità, diabete o sindrome metabolica) dovrebbero essere più bassi. L’ipercolesterolemia (ovvero valori di colesterolo più alti rispetto a quelli visti prima) è, insieme all’ipertensione, uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e prima causa di morte nei paesi industrializzati, soprattutto a causa dell’aterosclerosi.
Lo stile che conta
Per abbassare il colesterolo, e ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, bisogna modificare lo stile di vita, mantenendo il peso corporeo nella norma, evitando fumo e alcolici e facendo regolarmente attività fisica 30-40 minuti al giorno. Dal punto di vista della dieta è importante ridurre l’introito di lipidi, limitando quindi il consumo di formaggi, fritti, carni rosse e della parte grassa delle carni. Un eccesso di carboidrati stimola la produzione di insulina, che va evitata. Meglio invece mangiare pesce, legumi, carni bianche, noci, 5 porzioni di frutta e verdura cruda ogni giorno. Ridurre il sale è salutare in generale e come condimento è meglio privilegiare l’olio extra vergine di oliva. Uno stile di vita corretto influisce positivamente sul rapporto tra HDL e LDL, perché aumenta l’HDL. Ma la riduzione del colesterolo LDL è relativa perché il fegato continua comunque a produrlo.
"Per abbassare il colesterolo bisogna intervenire sullo stile di vita: seguire una dieta sana, mantenere il peso corporeo nella norma, evitare fumo e alcolici, fare attività fisica 30-40 minuti al giorno."
Integrare aiuta
Per evitare l’ipercolesterolemia possono essere utili integratori alimentari a base di Riso rosso fermentato, ricco di Monacolina K: una sostanza che agisce sui livelli di colesterolo totale, LDL, e HDL. Hanno effetti positivi anche gli Omega-3 (EPA e DHA), che il nostro corpo non può sintetizzare e che quindi dobbiamo introdurre con la dieta o un’opportuna integrazione alimentare. Gli integratori alimentari a base di N-Acetilcisteina e Silimarina, infine, favoriscono il benessere del fegato. L’integrazione alimentare può quindi aiutare i soggetti sani a raggiungere il target dei valori ideali di colesterolo.
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QUESTIONE DI RAPPORTO (LDL/HDL)
Quando parliamo di colesterolo alto in realtà ci riferiamo a un rapporto sbilanciato tra LDL e HDL. Il colesterolo HDL si chiama così perché viene trasportato nel plasma dalle HDL (High Density Lipoprotein, lipoproteine ad alta densità), che prelevano il colesterolo dalle cellule in cui è in eccesso. Si tratta del cosiddetto “colesterolo buono”. Il colesterolo LDL, invece, è trasportato dalle LDL (Low Density Lipoprotein, lipoproteine a bassa densità), dal fegato alla periferia dell’organismo. È definito “colesterolo cattivo” perché, durante il trasporto, potrebbe depositarsi nei vasi sanguigni. L’LDL agisce negativamente soprattutto se ossidato, perché in questo caso penetra più facilmente nei vasi sanguigni e può portare all’aterosclerosi.
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