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Vaccino antinfluenzale


Al via la campagna 2020/21: le raccomandazioni e le novità


Ai nastri di partenza, in anticipo rispetto agli altri anni, la campagna vaccinale 2020/21 assume un valore ancora maggiore. 20 milioni le dosi di vaccino destinate al nostro paese: ma a chi è raccomandato in particolare? La circolare del Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione attivamente ai soggetti di tutte le età (dai 6 mesi) a rischio di complicanze in caso di influenza. In particolare, gli over 60, i malati cronici, gli operatori sanitari ma anche tutti i lavoratori a contatto col pubblico - forze di polizia e donatori di sangue compresi - o con gli animali.


La vaccinazione è anche raccomandata ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni e ai familiari e ai contatti di soggetti fragili e ad alto rischio di complicanze. Chi non rientra nelle categorie a rischio può comunque eseguire il vaccino consultando il proprio medico. Il nodo cruciale resta come sempre l’adesione alla campagna: l’anno scorso sono stati 11 milioni gli italiani che si sono vaccinati - circa il 50% dei soggetti con più di 64 anni e il 25% dei pazienti con fattori di rischio - ancora troppo pochi considerando che l’obiettivo minimo perseguibile è il 75% e che ogni anno si contano in Italia 8-10 milioni di casi di sindromi influenzali.


Quest’anno gli esperti consigliano la vaccinazione anche in relazione alla contemporanea circolazione del SARS-CoV-2. Grazie al vaccino, infatti, si riduce il rischio di complicanze legate all’influenza alleviando la pressione sul sistema sanitario. Nello specifico, il vaccino agevola la diagnosi e la gestione dei casi sospetti e assicura una protezione in più: secondo uno studio pubblicato su “The Lancet”, alcuni virus influenzali potrebbero agevolare l’ingresso del SARS-CoV-2 nei polmoni. Una ragione in più per scegliere il vaccino, che quest’anno presenta due nuove varianti antigeniche di tipo A e una nuova di tipo B.


Tra i vaccini disponibili per gli over 65, c’è il vaccino trivalente adiuvato, studiato per aumentare la risposta del sistema immunitario. È inoltre disponibile il vaccino quadrivalente a elevato dosaggio, che presenta «60 mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale», come spiega la circolare ministeriale: è indicato per gli ultrasessantacinquenni, che generalmente hanno una minore risposta immunitaria. La scelta del vaccino va sempre effettuata insieme al medico curante in base a età, condizioni generali, fattori di rischio e disponibilità locale dei vaccini. Meglio, quindi, informarsi e pensarci per tempo.

 

Il vaccino riduce il rischio di complicanze legate all’influenza,

alleggerisce la pressione sul sistema sanitario e facilita la diagnosi differenziale tra SARS-CoV-2 e altri patogeni respiratori.


Il vaccino potrebbe essere anche una protezione contro il Coronavirus:

secondo uno studio, alcuni virus influenzali potrebbero agevolare l’ingresso del SARS-CoV-2 nei polmoni.

 

Fonte: rivista Pharma Magazine Ottobre 2020

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